SETTEMBRE: Almarina, Valeria Parrella

“Ora è di nuovo, per la terza volta, aprile senza di lui, e io vado di buon passo verso il tribunale dei minori, sotto i pini dei Colli Aminei: qualcosa, nell’aria, suggerisce una speranza, e mi mancano persino quelle cesse delle mie cognate”.

Chi parla in Almarina (Einaudi) è Elisabetta, insegnante di matematica nel carcere minorile di Nisida, a Napoli. Ha cinquant’anni, è vedova e non smette di sentirsi incompleta. Quando un giorno arriva in classe Almarina, una nuova giovane detenuta, d’improvviso si sente un po’ meno sola e un po’ più utile. Così nasce un affetto che è quello tra madre e figlia e inizia una battaglia, burocratica ed emozionale, che solo chi si sente genitore ha il coraggio di affrontare.