Educazione alla cittadinanza e PCTO

L’ educazione alla cittadinanza comprende attività d'istituto volte alla conoscenza e all'approfondimento delle problematiche della contemporaneità, vista nei suoi aspetti sociali, storici, politici e ambientali. Gli studenti e i docenti sono impegnati a costruire insieme percorsi di educazione alla cittadinanza attiva. Le attività prevedono la collaborazione in fase di programmazione e realizzazione con enti e associazioni del territorio, che sono un interlocutore fondamentale per l'istituzione scolastica, intesa come presenza attiva e aperta a livello sociale ed educativo. Con l'introduzione dell'insegnamento trasversale di educazione civica, la programmazione di queste attività è sempre più incentrata su un'ottica interdisciplinare, intesa a cogliere le interconnessioni e i collegamenti propri dei saperi complessi. Tutti i dipartimenti di materia contribuiscono a questo progetto d'istituto, coordinato dal referente di Cittadinanza e Legalità e dalla commissione interdipartimentale di Educazione Civica, attraverso l'ideazione e la realizzazione di moduli interdisciplinari che fanno riferimento alle Linee Guida ministeriali e ai 17 Obiettivi Globali per la Sostenibilità dell'Agenda 2030 ONU.

 

Ancora prima del 2020, quando l’educazione civica viene reintrodotta come materia trasversale, la nostra scuola ha dato ampio spazio a queste attività collegandole ad una didattica per competenze che trova adesso un ulteriore sviluppo nell’ambito del PCTO.

I Percorsi per il conseguimento di Competenze Trasversali e per l’Orientamento sono definiti dalle linee- guida formulate dal MIUR ai sensi dell’articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, n. 145, che modifica in parte l’alternanza scuola-lavoro, così come definita dalla legge 107/2015.

La normativa attualmente in vigore, stabilisce la durata minima triennale dei PCTO nei licei in 90 ore, inquadrandoli nel contesto più ampio dell’intera progettazione didattica.

Il nostro Liceo, nella convinzione che il PCTO sia cosa diversa dalla cosiddetta Alternanza definisce nel seguente modo gli obiettivi del percorso:

  • Offrire agli studenti la possibilità di operare una scelta orientativa consapevole attraverso la sperimentazione in ambiti e settori lavorativi diversi;
  • trasferire conoscenze e abilità apprese in ambito scolastico, nelle varie discipline, trasformandole in competenze spendibili nel mondo del lavoro;
  • consentire agli studenti di accedere a percorsi di educazione-formazione diversi da quelli scolastici per valorizzare le loro potenzialità e stimolare apprendimenti informali e non formali;
  • attivare le competenze chiave di cittadinanza in contesti prevalentemente esperienziali utili allo sviluppo professionale e personale;
  • sviluppare la consapevolezza dell’importanza dell’impegno personale;
  • promuovere un atteggiamento di analisi e riflessione critica e autocritica in situazioni problematiche note in contesti lavorativi per acquisire maggior consapevolezza di sé;
  • costruire relazioni efficaci nel contesto di studio e di lavoro.

I percorsi, inquadrati nel contesto più ampio dell’intera progettazione didattica, non devono essere considerati come un’esperienza occasionale di applicazione in contesti esterni dei saperi scolastici, ma costituiscono un aspetto fondamentale del piano di studio.

La normativa infatti non solo non abolisce la loro obbligatorietà, né il loro essere condizione per l’ammissione agli esami di Stato, ma prevede che siano oggetto di discussione al colloquio orale.