GENNAIO : La casa delle bambole, Ka-Tzetnik 135633

"La notte incombeva all'esterno, recando nel grembo il destino ormai segnato di Daniella. I piedi nudi della notte erano ricoperti della polvere d'argento lunare. Dalla baracca rosa, sorgeva una melodia triste e nostalgica. E la notte accoglieva il canto nelle sue braccia nude, lo sollevava oltre il tetto della baracca, portandolo al di là dei reticolati, per nasconderlo nel rifugio sicuro delle sue alte volte."

Il racconto è basato sulle esperienze vissute da una fanciulla ebrea, quattordicenne, e si svolge dapprima nel ghetto di una piccola città polacca, poi in un campo di lavoro e quindi in un campo di prostituzione. La giovanissima Daniella avverte l'orrore di una situazione mostruosa e assurda: il suo corpo, insieme a quello di tante altre donne, deve diventare lo strumento di piacere delle SS mandate in licenza-premio al "campo della gioia". La crisi derivata dalle sofferenze morali e fisiche cui è sottoposta, conduce quasi inconsciamente Daniella a una decisione liberatoria. "Casa delle bambole" è l'eufemismo a cui ricorrevano le prigioniere del vicino campo di lavoro, per indicare quelle "privilegiate" che ricevevano cibo in abbondanza, vivevano al riparo dei rigori invernali e potevano nutrire l'illusione di sopravvivere alla tragedia che incombeva su milioni di persone in Europa.

Fonte: Anobii.com