CHIEDICI LA PAROLA CHE SQUADERNI I NOSTRI UNIVERSI INTERIORI.
Uno sguardo oltre i numeri e le formule matematiche.
L’enciclopedia online della Treccani, alla voce “liceo”, dà la seguente definizione: «(dal gr. Λύκειος o Λύκιος) Nella mitologia greca, epiteto di Apollo, variamente spiegato: collegato al termine «lupo» (λύκος) o al trasporto del dio, subito dopo la nascita, in Licia (Λυκία) o infine alla sua natura di divinità solare (dalla radice λευκ-, λυκ- «candore, luce»). Ad Apollo Liceo era dedicato un santuario in una località a est di Atene alle pendici meridionali del Licabetto. Il luogo era ampio e adatto a evoluzioni militari; Pericle vi aveva fondato un ginnasio poi arricchito da Licurgo. Qui nel 335 a.C. circa Aristotele aprì una propria scuola, che rimase sede dei peripatetici. In tempi posteriori il Liceo fu devastato da Filippo V di Macedonia e poi da Silla. Il nome rimase poi a indicare la scuola filosofica di Aristotele, cioè la scuola peripatetica; più tardi, designò in genere luoghi pubblici in cui si tenevano esercitazioni letterarie e filosofiche, e divenne infine, per estensione, titolo di scuole superiori, anche universitarie».
Dunque il liceo è un luogo dove si impara, ma soprattutto dove si crea sotto l’occhio vigile del dio Apollo, protettore delle arti, e di Aristotele, padre del pensiero occidentale. E quest’anno i nostri alunni si sono dati un bel po’ da fare, quanto a creatività! Grazie al supporto di due enti culturali quali FAAM (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori) e CFS (Centro Formazione Supereroi), che hanno messo a disposizione dei ragazzi redattori e scrittori, sono nate le raccolte Le trame del tempo. Storie nascoste nella memoria, frutto di un PCTO con FAAM sulla scrittura creativa fatto da alcune studentesse del triennio; Vistocongliocchi e sentitodire. Giovani mondi a confronto, nata dalla lettura di un passo di Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo sul conflitto proposta da FAAM ai ragazzi di III G, IV G e IV C, in concomitanza con le celebrazioni per i cento anni di questo romanzo; e Diario delle mie catastrofi, in cui i ragazzi di II G, II C e II H, con i loro rispettivi scrittori-formatori di CFS, hanno imparato a trasformare eventi tristi o sgradevoli della loro vita in racconti comici, dando il giusto peso alle cose.
Ognuno, a suo modo, ha trovato la propria voce e la propria forma espressiva. Non saranno best-sellers, né premi Pulitzer, ma di sicuro queste raccolte contengono una parte importante e vera dell’animo di ciascun alunno ed un riflesso del lavoro che quotidianamente viene svolto nelle aule del nostro Istituto dai loro docenti di area umanistica.
Grazie, dunque a FAAM e CFS per averci dato l’opportunità di riflettere su tematiche importanti e per vedere pubblicati in libri “veri” i lavori dei nostri allievi; a questi ultimi, che si sono messi in gioco, che ci hanno provato gusto a raccontarsi e a raccontare, e che non vedono l’ora di vivere nuove e affascinanti esperienze nel mondo della letteratura; ed anche a noi, loro insegnanti, che abbiamo scelto di dedicare una parte della nostra progettazione didattica alla scrittura autobiografica e creativa, supportandoli nel discernimento delle parole giuste per dar voce ai loro bisogni comunicativi.
Pertanto, vi attendiamo numerosi il prossimo anno con nuove proposte e nuove storie, perché i nostri allievi oramai si sono …. sBOTTONati!!!
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